lunedì 9 settembre 2013

10 FOTO CURIOSE DA NEW YORK

No, non bastava il resoconto giornaliero che vi siete sorbiti in quelle mie due settimane tra New York, Niagara Falls e Toronto.
Ecco il momento tanto (in)atteso: il momento delle foto. Perché in vacanza se ne scattano sempre tante, perdipiù con l'intento di mostrarle a tutti quanti una volta tornati.
Tra uno sbuffo, una palpebra che si chiude e uno sbadiglio soppresso, tutti siamo incappati almeno una volta nelle lunghissime e noiose diapositive.

Quindi ecco le mie, ma non disperate. Sono solo 10, sono quelle che io reputo più interessanti e, soprattutto, non sono diapositive. Nemmeno foto. Chiamatele pictures, che rendono tutto molto più digeribile (ed hanno un'aria più aristocratica, del tipo: "Ah, che sciocco: non sono volgarissime foto. Sono Pictures! Dentale-labiale: pictures..").

Dunque, partiamo!

1. IL MOMA! -
Sottotitolo: "perplessità numero 1". Perché il Moma ti riempie davvero di tante perplessità.
Ora, io non sono un artista, e non sono neanche moderno. Ma qualcuno mi spieghi che cos'è quell'affare, o perlomeno cosa rappresenta. Questa è la mia interpretazione:
Sono tre pupazzi, due adulti e un neonato. Sono fatti con delle calze riempite con della carta, o del cotone, o qualcosa del genere (leggi qui) A parte che mi ricordano tanto delle semplici bambole svestite, ma poi quale tipo di scena degradante stanno rappresentando?
Un bambino che ha fatto il bagno, e un padre (una madre) che lo sta pulendo con una mano che - non dimentichiamo, è una calza riempita con della carta, o del cotone occhennesò - sembra tanto un piede. Quindi a parer mio è dritto dritto un calcio nella faccia. Attendo delucidazioni.

2. JUMPERS! -
Cosa ci fa un nero, nudo, di fronte a delle povere turiste? Prima che possiate pensare a qualcosa di eroticamente perverso, dando sfoggio di tutta la vostra cultura in merito, ve lo dico io.
Sono degli Street Jumpers, ovvero dei ragazzi che saltano per la strada. Mettono la musica, raccolgono qualche ignaro disgraziato dalla strada, lo mettono in fila con altri poveretti, e partono con lo spettacolo. Scommettiamo che riuscirò a saltare tre, anzi quattro, anzi 5 persone in fila?
Ci riesce? Vedere per credere. Intanto divertono il pubblico con qualche gag e ogni tanto raccolgono qualche dollaro. Uno spettacolo gratuito (quasi) trovato vicino a Ground Zero (leggi qui), ma potete trovarlo un po' ovunque.

3. TOMBINI -"Ma che fai, le foto ai tombini?". Infatti immaginatevi l'imbarazzo di sentirmi osservato dagli altri turisti mentre facevo questa foto. Però, dai, non la trovate curiosa?
E' come in quei film noir, dove sta per succedere qualcosa di brutto. Uno sprovveduto corre per i vicoli di New York, è tutto buio, c'è solo il fumo. Nuvole di fumo che fanno tanto dark, quasi horror.
E all'improvviso sbuca il cattivo.
Zac! E' un cliche ricorrente. Lo sprovveduto muore.

Oppure si salva perché c'è Batman che interviene dall'alto. Vabbè, sto mescolando un po' di storie. Spero abbiate capito.

4. ZIO SAM -
Dall'11 Settembre, e poi dalle bombe di Boston, sono cambiate molte cose negli Stati Uniti in materia di sicurezza. In primis questi cartelli che potete vedere un po' ovunque. "Se vedi qualcosa, dì qualcosa".

Tutti possono contribuire alla lotta al terrorismo chiamando a quel numero e raccontando in forma anonima ciò che hanno visto o sentito.

Qui ero a Staten Island (leggi qui), in attesa dell'imbarco per tornare a Manhattan, ma cartelli simili li ho trovati anche in metro.

Se trovate una valigia o uno zaino incustoditi dovete farlo presente al personale MTA.
Questo è il modo per aiutare la propria comunità a vivere in totale sicurezza. Sperando basti.

5. MONOCICLO -
A New York ci sono talmente tanti tipi diversi di persone, che anche il più strano passa inosservato.
Qui ero a Central Park (leggi qui), seduto su una delle tante panchine che il parco offriva.

All'improvviso arriva il "bomber di giornata". Lo sportivo vestito da professionista, con scaldamuscoli e tutina da ciclista a stelle e strisce.

Destra, sinistra, destra, sinistra. Pedala come se stesse facendo la cosa più noiosa del mondo (cosa che forse è, in effetti) e una signora gli passa accanto senza nemmeno notarlo.
Per me, invece, è la foto numero 5.

6. WOHOOO!! -Uno dei tanti artisti di strada, o per meglio dire "di metro" che troverete a New York. Prima di prendere la metro fermatevi a guardare il ragazzo che fa i giochi di prestigio, o la cantante lirica, o il ragazzo che suona indossando mille strani strumenti addosso.

E anche mentre sarete in carrozza, fra gli altri passeggeri che ascoltano con autismo la musica del loro I-pod, qualcuno entrerà e darà vita a uno spettacolo improvvisato. Tre afroamericani che cantano, o ragazzi che fanno freestyle per racimolare qualche soldo. Una cosa molto interessante, perlomeno all'inizio.

7. UAI EM SI EI -
Cosa c'è di buono in questa foto? Solo il proposito.
Prima di partire avevo questa idea entusiasmante di farmi una foto con dei poliziotti.
Uomini duri, che rappresentano la legge, pensavo. Chissà che foto macho viene fuori. E se poi quei bestioni mi sparano il taser addosso?

Macché, dai. Glielo chiedo? Chiedo.
Cheeeeese.
Ed ecco il risultato. Una foto con i Village People (leggi qui). I sorrisi amichevoli, il poliziotto a sinistra che ammicca. E io con la maglietta di Freddie Mercury non aiuto di certo a fugare i dubbi che (lecitamente) vi possono venire. Però dopotutto è una foto simpatica, no? A questo punto evito di dirvi che mi sarebbe piaciuto provare il loro manganello. Ma a questo punto è meglio non dirlo, suonerebbe decisamente, decisamente male.

8. CANE RASTA -
E tu cosa diavolo sei? E' stata la mia prima reazione vedendo questo cane che passeggiava lungo le strade di Madison Avenue (leggi qui). Tornato a casa ho cercato su internet. Possibile che qualcuno si metta a fare le treccine a un cane? Ancora non l'ho capito, ma cercando su internet pare che sia un Puli, una razza che ha questa particolare caratteristica. Ha un pelo foltissimo e proprio per questo i peli formano queste "cordelle" lungo il suo corpo.

Il dubbio però rimane. Qualche esperto cinofilo può aiutarmi a capire?

9. DIET COKE -
Credo sia semplicemente l'immagine-simbolo della cultura del cibo americano. Non voglio cadere nello stupido pregiudizio degli americani Tutti Grassi, anche perché moltissimi sono secchi come un chiodo, altri hanno la buzza come si vede in qualsiasi divano d'Italia.
Solo che quando ne vedi uno "grassoccio", per così dire, quello là non ha vie di mezzo. Non credo di aver mai visto gente così esageratamente gonfia. E non credo proprio che soffrano tutti di qualche problema di costituzione. Quella roba lì è chiaramente in eccesso, dovuta a un'alimentazione sbagliatissima. E una dieta a base di Coca Cola (Dietetica, però).
Una riflessione che ho fatto mentre ero in America: permettersi di sgarrare può essere fatale. Qui in Italia non abbiamo così tante tentazioni come le hanno lì.
Qua mangiare fuori pasto può voler dire mangiare una pizzetta, una cioccolata calda, una crepes. Lì invece hanno tanto di quel veleno...
10. MAGIC WALL -
E' in punizione? Sta giocando a 1 2 3.. stella?
No, sta solo parlando con l'altra persona che gli dà le spalle. Siamo al Grand Central Terminal (leggi qui), in questo punto dove s'intersecano quattro vie creando una piccola piazza con il tetto a cupola.

E' proprio questa particolare disposizione che crea un effetto acustico interessante: attaccandosi a una delle colonne è possibile parlare con la persona che si trova in quella al lato opposto. Il suono sale letteralmente, segue la forma del tetto e ricade dall'altra parte.
Una specie di telefono senza fili, anzi "a colonne".


I miei racconti di viaggio li trovi con l'hashtag
#NYdaily , sul blog o sulla mia pagina Facebook!