mercoledì 14 agosto 2013

#NYdaily, giorno 3: FRA DINOSAURI, ALLELUJA E QUALCHE BIRRA IN COMPAGNIA

Stamattina avrei voluto fare tante cose. Sopravvalutando me stesso mi ero prefissato i posti che avrei visitato, ma alla fine ho dovuto lasciarne perdere parecchi.

Tutta colpa del Museo di Storia Naturale, l'American Museum of Natural History, così grande, così interessante e così stancante. Grazie alla Citypass ho avuto accesso (senza coda) al museo e al planetario. Quest'ultimo praticamente è un cinema da vedere sopra la tua testa: il documentario (rigorosamente in inglese, con la voce narrante di Woopi Goldberg) narra l'origine della vita sulla terra grazie al calore del sole. Segue un excursus sulle stelle difficile da seguire in lingua originale. Come quando ero bambino e non sapevo leggere il giornale, ho guardato semplicemente le immagini. Il museo ha quattro enormi piani. Veramente bellissimi i resti dei dinosauri esposti nelle vetrine e i loro scheletri sospesi dal soffitto. Pranzo con un paninozzo-kebab e successivo relax in Central Park.

Avrei voluto fare una visita in New Jersey (vi dirò poi perché), ma alle sei avevo l'appuntamento con il coro Gospel di Harlem e non volevo rischiare di fare tardi.
10 Dollari l'ingresso per assistere a una sensazionale messa cantata, ballata e molto partecipativa. Ho provato a immaginarmi Padre Oronzo, il prete della mia parrocchia, sgambettare, cantare e fare battute durante il sermone come quello di questa chiesa. No, non riesco a vedercelo in quella veste.
L'ho trovata un po' molto folkloristica come cosa, anche se a tratti è sembrata solo un'operazione di marketing per i turisti doddoloni.
Alleluja, we'll find Jesus. Nel frattempo, però, dateci qualche spicciolo.
E' passata la signora a riscuotere, anzi a pretendere. Ok, take 2 dollars. E, ah, Alleluja.
Tutto il mio grande entusiasmo

Almeno ho avuto modo di conoscere altri ragazzi dell'ostello (era organizzato dall'Hostelling International NY) con cui poi ho passato il resto della serata fino a poco fa. Noto con piacere che qui a New York non ci sono molti italiani: mi piace conoscere persone di una cultura diversa, confrontarmi e fare due chiacchiere con loro.
Nel gruppo, tuttavia, ce n'era uno, Marco, che subito ha messo le cose in chiaro risultandomi subito simpatico: "Don't talk in italian". Quindi siamo andati (io, lui, tre brasiliani e due francesi) a Times Square, ma avendo trovato tutti i ristoranti strapieni ci siamo spostati più in là per mettere qualcosa sotto i denti.

Infine ritorno all'ostello. Chiacchiere, birra, chiacchiere, birra, salatini e risate.
E ora, un po' gonfietto, me ne vado a letto.

Una buonanotte dalla Big Apple.

CONSIGLI DEL VIAGGIATORE INESPERTO

GOSPEL: Consiglio di andarci, ma ovviamente ricordatevi di portare rispetto. Siamo comunque in una chiesa e anche se verrebbe naturale esprimere espressioni di sopresa e meraviglia ogniqualvolta accade qualcosa di già visto in tv, non è consigliato farlo. Nonostante le espressioni di gioia, i canti e i cori, tutto è preso molto seriamente. Non potrete portare zaini dentro (dicono sia per paura degli attacchi terroristici) e soprattutto non potrete fare fotografie.
Godetevi semplicemente la messa, partecipate e memorizzate questi momenti.

CIBO: Dove mangiare? Semplicemente ovunque. NY è la capitale del cibo multietnico e dappertutto potrete trovare, aperto 24 ore su 24, quello che vi serve per placare la fame.
In ogni strada c'è qualcosa: un baracchino, un negozio, un ristorante, un fast food. E non è vero che si mangia così male, c'è solo da scegliere e da resistere alle tante tentazioni grassose che vi vengono offerte.

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