lunedì 12 agosto 2013

#NYdaily, giorno 1: IL MOMA, GROUND ZERO E STATEN ISLAND

Devo prendere le misure a una città come New York.
Le distanze sono terribilmente più lunghe, al contrario di quanto pensassi consultando la mappa e affidandomi alla mie capacità di valutazione.

Dopo una partenza brillante per Broadway Street, caricato dagli zuccheri di una donuts e un caffè presi a un baracchino, e un arrivo sfiancante vicino Times Square, ho ceduto alla moderna praticità della metropolitana. Tutt'altra cosa, in effetti.

Impressionante come gli americani si divertano a sorprenderti sotto qualunque punto di vista: oggi è stata la volta del mio stomaco, che si sono divertiti a rivoltare creando un'altalena di caldo-freddo durata tutta la giornata: dando per scontato che a New York non possono (ancora) dominare il tempo deciso da madre natura, per le strade della città il corpo si abitua al meteo del giorno. Poi è costretto alla variazione di quello dei negozi, i bar, i musei, dove i gradi diventano meno di 15 in un colpo solo. Eccetto in metro, appunto, dove il caldo è veramente opprimente. Almeno fino a quando non si entra in carrozza, dove il clima torna quello da inverno polacco.

Ho evitato di visitare Times Square di giorno (l'ho vista solo da lontano) perché, come mi hanno consigliato degli amici, è tutt'altra cosa vederla la prima volta di notte.
Ho optato per fare una visita al MoMa, il Museum of Modern Art, che devo dire mi ha lasciato un po' perplesso. Sarà che l'arte moderna non la capisco, o forse che quegli artisti sono troppo "avanti", però eccetto alcune sculture/immagini interessanti, non mi ha così entusiasmato.

Tra un posto e l'altro ho avuto modo di perdermi, chiedere informazioni, ritrovarmi e nel frattempo mangiare qualcosa di schifosamente sfizioso.
Il passaggio successivo è stato a Ground Zero, dove attualmente vigono lavori in corso per la (ri)costruzione del World Trade Center. Nel frattempo, al posto delle due torri sta sviluppandosi un bellissimo progetto che prevede due enormi piscine (sui cui bordi sono impressi i nomi delle vittime dell'11/9) immerse nel verde. Ho fatto poi visita al Tribute Center, al cui interno sono raccolte le testimonianze, le conversazioni e gli oggetti che appartenevano alle vittime.

Ancora una pausa cibo: un vergognosissimo "beverone" fatto con ananas, spinaci, pesca e mango. The Health Shake, lo chiamano.

Infine, un viaggio andata e ritorno per Staten Island con il traghetto. Se all'andata la vista della Statua della Libertà non mi ha entusiasmato più di tanto, al ritorno è stata spettacolare: la sera era completamente illuminata, maestosa (nonostante me la immaginassi più grande) e imponente.; così come mozzafiato era la vista di una Manhattan in versione notturna, piena di luci, sempre più grande man mano che il traghetto si avvicinava.

Esperienza sconvolgente, quasi quanto i due illegali Corn Dog che mi sono mangiato appena sbarcato: due wurstel ricoperti di frittume e serviti su uno stecco.

Una standing ovation da parte del colesterolo.


I CONSIGLI DEL VIAGGIATORE INESPERTO:

METRO CARD: Girare New York a piedi è divertente, oltre che consigliato. Ma certe volte alcune distanze possono essere coperte solo con la Metro. Ecco perché consiglio ai viaggiatori che hanno intenzione di utilizzare frequentemente questo comodo mezzo di trasporto di fare l'abbonamento a 30 dollari (più 1 di emissione carta): i viaggi saranno illimitati per una settimana dal suo primo utilizzo. Altrimenti la corsa singola è 2,50 dollars

CITYPASS: Forse non troverete interessanti tutte le visite previste da questo carnet (circa 6), ma i vantaggi che derivano dalla sua emissione sono importanti: risparmiare tempo e denaro. Soprattutto il primo è veramente piacevole, perché non dovrete fare la coda insieme a tantissimi altri visitatori. Fidatevi, ne vale la pena.

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