venerdì 20 luglio 2012

SALVIAMO SARA TOMMASI

Questo post già lo odio, perché in poco tempo rischierò di trovarmelo fra gli articolo più letti, secondo forse solo al post su Belen Rodriguez - ma il motivo è da ricercare esclusivamente nel titolo esplicito e incoraggiante che gli avevo dato. Per questo il titolo di questo post non è "IL VIDEO HARD DI SARA TOMMASI" - che è costituito statisticamente dal 90% delle parole attualmente più ricercate su Google -, ma è più semplice, quasi compassionevole. Salviamo Sara "fiorellino" Tommasi.
I miei intenti, lo dico subito, non sono affatto benevoli nei confronti di questa - come la vogliamo chiamare, velina? soubrette? attrice? ballerina? - ragazza.



Sara Tommasi è pazza. L'ha detto la televisione, l'hanno detto i genitori, l'ha detto l'avvocato, lo pensano un po' tutti. Ma mica da adesso, eh?
Ma il fatto è che ha superato il limite: va bene mostrare la tua patagnocca in televisione, o nel camerino di qualche agente, o in qualche Bunga Bunga, o per contrastare il signoraggio delle banche, ma mostrarla così, senza neppure una parvenza d'ipocrita pudore.. no!

E' un peccato, perché finché lei si svestiva per protestare contro le banche io ci avevo creduto. Tutti ci avevano creduto e avevano pensato al messaggio che lanciava. Solo gli zozzi pensavano a guardarle il culo. Zozzi, cafoni e privi di senso civico. Qualcuno pensi alle banche, porca miseria!

Piccolo appunto: adoro le ragazze che si spogliano per protesta. No alle pellicce, via i vestiti. No alle banche, via i vestiti. E pensare che un tempo i monaci si bruciavano in piazza per protestare. Le mode cambiano, poveri loro. Ad averlo saputo prima, che bastava spogliarsi.

Parlavamo della pazza che ha superato il limite. Sì, perché fare la maiala in televisione è solo showbusiness e se non condividi questo pensiero sei un moralista; mentre fare un porno va troppo oltre, sei una zoccola. E che il pubblico non si azzardi a pensare che la linea che divide lo showbiz dal pornmovie sia talmente sottile da non vedervi una sostanziale differenza. La differenza c'è, eccome: lo show è visto dal pubblico italiano, il pornmovie solo dai depravati. Semplice, no? La prima è arte, la seconda è oscenità. 

E Sara Tommasi intanto smentisce tutto dopo aver fatto il passo più lungo della gamba: Mi hanno drogata. Ho un chip alieno nel cervello che mi dice di fare cose cattive. Era una sosia, quella nel film. Per ultima, ho il cancro al fegato.
Vi ricorda qualcosa? A me sì, questa famosissima scena tratta dal film The Blues Brothers:



Adesso però dobbiamo aiutarla tutti. Vi prego, non sparate sulla croce rossa, non accanitevi troppo. E' una persona che ha perso il cervello, oltre che la dignità.
Siamo d'accordo, aiutiamola. Ma questa è una persona che ha perso la testa avendo i soldi, come la classica viziata che si è rovinata dalle droghe, dal "successo" e da chissà cos'altro. E che dovremmo fare, non parlarne per aiutarla a uscire da questo tunnel e rischiare di rivederla fra qualche anno in tv?

(Visto che adesso va di moda, conosco gente che per protestare a suo favore si spoglierebbe. Subito, all'istante. Deja vu.)

Voglio dire: chi se ne frega della Sara Tommasi? Che si riprenda presto, vada in clinica, si curi e vada a fare qualcosa di utile.

Quindi Sara Tommasi è pazza adesso. Ma vi prego, vogliamole bene. Stiamole vicino. 
Ehi.. non così vicino!

domenica 15 luglio 2012

SCUOLA BENITO MUSSOLINI. PERCHE' NO?

"Perché non intitolare una scuola al buon maestro Benito Mussolini?"
S'è chiesto con grande semplicità il consigliere regionale PDL Giovanni Iotti, tanto che ha deciso di passare dalla teoria alla pratica: vuole presentare l'arguta proposta al prossimo consiglio comunale. Magari si aspetterà di ricevere qualche complimento per la dovizia di particolari con la quale giustifica le sue intenzioni:

"Non intendo esaltare la figura del Mussolini capo del partito fascista. Intendo invece far ricordare la figura di Benito Mussolini insegnante nelle scuole elementari".

Ah, ecco. Allora sì, chiedo venia, signor Iotti. E io che per un attimo m'ero lasciato sfuggire il solito moralismo da comunista indottrinato. E io che avevo pensato per un secondo che volesse ricordare il Mussolini despota. Mi sbagliavo, mi sbagliavo alla grande. 
Tutt'altra faccenda, questa qua: Mussolini era il gran maestro. Maestro di rispetto, nei metodi d'insegnamento, nella tolleranza e nello zelo.

"Ne hanno sentito parlare come di un maestro severo, ma bravo e preparato."

Un po' severo.
Ma ci sta, dai. Anche la mia insegnante di Matematica era incazzosa.



Poi se qualcuno associa erroneamente il "Duce" Mussolini con il "Prof", allora è facile scatenare reazioni così forti. La questione morale, il "me ne frego" e il delitto Matteotti sono solo piccole macchie con cui si sporca qualunque maestro di elementari.
Era un dittatore, eh. Ma vedessi come insegnava il latino. 

Anche la mia maestra di matematica, vuoi che non abbia mai fatto picchiare qualcuno che le obiettava l'utilità del Teorema di Ruffini?

Un po' come l'elettricista stupratore citato da Roberto Benigni, e sempre relativamente alle grandi gesta del Benito: Ha abusato della moglie e della figlia del cliente, ma non lo si può certo biasimare, dato che ha fatto un impianto idraulico eccellente.



E Iotti che ci aveva pensato così intensamente, la notte, a questa proposta. Gli dev'essere apparsa in sogno, chissà.
Anche il Mussolini padre pare che non fosse niente male: un padre amorevole e delicato. Facciamo la festa del Papà e chiamiamola Benito.
Festa del papà, e non del "Papi". Quella è già occupata..
Oppure, se tanto non dobbiamo considerare la loro parte politica possiamo creare un'Istituto d'arte intitolato a Adolf Hitler. Il pittore, certo.
Purtroppo la gente si ricorda di lui solo per quel partitone di Risiko finito male. Ma in realtà aveva un grande senso artistico, dava delle pennellate...

Non è una provocazione, è un dato di fatto. Se è lecito ragionare in questo modo, allora tutti quanti possiamo trarre ispirazione dalle virtù più nascoste di tanti altri personaggi del passato per intitolare a loro nome qualche istituto pubblico o privato.

Avanti, allora, con le proposte: quali sono i personaggi storici che vorreste rivalutare umanamente o professionalmente intitolando a loro nome un'istituto statale?