lunedì 30 aprile 2012

DIALOGO DI UN 1° MAGGIO

- Mi piacerebbe domani accendere la televisione e vedere mille bandiere diverse festeggiare il primo Maggio, la festa di tutti (i lavoratori). 
- Ma la televisione è di destra. Ci sono Mediaset, la servilissima Rai, i programmi stupidi come Amici di Maria..
- Va bene. Allora mi piacerebbe leggere un giornale e..
- Che tipo di giornale? L'Unità, con la sua demagogia da comunisti? Libero, con le sue idee sempre al limite dell'immoralità? Un giornale di destra o di sinistra?
- Non importa, un giornale qualunque. Vorrei sfogliarlo e leggerci sopra delle dichiarazioni tutte uguali, anche noiose, ma che dicano la stessa cosa, che festeggino i lavoratori e colgano l'occasione per aiutarli.
- Allora vuoi leggere la Repubblica: una foresta intera abbattuta ogni ora per stampare quelle 40 pagine di Di Pietro, di Vendola, di Bersani; tutti che si gonfiano il petto per accaparrarsi un pò di popolarità in queste occasioni.
- No, no. Vorrei prendere il treno, arrivare a Roma, o in una di quelle piazze dove anche quest'anno organizzeranno la Festa dei Lavoratori. Ci sarà un palco pieno di artisti e tanta gente che assisterà all'evento con grande trasporto ed entusiasmo. Ci saranno famiglie, bambini, lavoratori che hanno ancora il lavoro, quelli che l'hanno perso ma che festeggiano lo stesso, perché è la festa di tutti. E' la festa della speranza, soprattutto in questo periodo così nero.
Ci saranno cantanti.. 
- Intoneranno "Bella Ciao", come al solito.
- Ragazzi che ballano.
- Sventoleranno solo bandiere rosse della CGIL
- Ma non è solo la loro festa. E' la festa di tutti!
- E allora dove sono.. "tutti"?
- E che ne sappiamo? E' proprio questo il punto: sta diventando un evento privato, un comizio politico, un modo per creare discussioni. Ma non eravamo tutti lavoratori?
- In quei concerti lì comunque ci sono solo cantanti di una certe fede politica.
- Da quando celebrare le feste è diventato solo di sinistra?
- Attento, ti sbagli. I "festini" sono palesemente di destra.
- E chi l'ha deciso?
- Così come la Festa della Liberazione è solo una festa dei partigiani, quegl'assassini.
- E la stupidaggine in quale delle due parti sta?
- Quelli di sinistra dicono in quella di destra, e viceversa..
- E qui ti sbagli te, perché è chiaramente ambidestra. Si disegna nella mente delle persone con tutte e due le mani. E vedessi che scarabocchi ne vengono fuori! Viene temperata con le convinzioni politiche, poi traccia sul foglio i primi segni indelebili di pregiudizio, poi lo sottolinea con tratti marcati di infantilismo e infine ingrandisce la macchia con l'intolleranza e la mancanza di giudizio personale. Cosa mi ha detto di fare il mio leader? Vado alla festa o non ci vado? E se ci vado, anche se credo in quei valori che vengono festeggiati, rischio di sembrare uno che si schiera?
- La fai facile, tu. Parli proprio come un figlio dei fiori.
-Ma io volevo solo che la nazione partecipasse ad un evento nazionale, senza colori. Senza partiti!
- Adesso sembri un Grillino. Populista e contro la classe politica a prescindere.
- Ho deciso, domani vado a lavoro lo stesso. E chi se ne frega della festa dei nonsochè. Niente tv, niente giornali, niente radio, niente notizie, nessuna canzone; nemmeno una battuta di un comico, neanche una bandiera garrire al vento, nemmeno auspico a un futuro migliore. Me ne sto in ufficio e produco il PIL, mi rendo utile alla società sgobbando per quelle otto ore che, guarda che coincidenza, dovrei festeggiare proprio domani. E se faccio gli straordinari me li faccio pagare, tu guarda che seconda coincidenza, come ottenuto dai sindacati anni fa. 
- Interessante.. molto interessante.
- Cos'è, adesso va bene?
- Il contenuto, dico. Dalla rabbia espressa denoto un certo stile di anarchia, ma paradossalmente il succo del discorso è tendente al capitalismo.. Interessante, molto interessante.. e per chi voti, in genere?


mercoledì 4 aprile 2012

LO SCAFFALE GAY & LESBIAN

Libri, libri, libri. Certe persone non ne possono proprio fare a meno e io sono uno di quelli. Quando vedo una libreria parto all'assalto: mi avvicino quattamente e con lentezza, scruto le copertine, giro intorno agli scaffali, di tanto in tanto allungo una mano in cerca di un contatto. Come un felino che sta cacciando. Allungo le grinfie sulla preda immobile e... niente. A volte non scatta la scintilla, certi libri non mi trasmettono nessuna emozione toccandoli, andiamo avanti. Potrei andare avanti per ore. E la maggior parte delle volte non cerco proprio niente! Aspetto, semplicemente. Aspetto che qualcosa mi attiri da lontano, si faccia forza per liberarsi dagli altri libri che lo nascondono e battendo come un tamburo mi segnali la sua presenza.
Tipo il gioco da tavolo Jumanji. Eccolo là. Preso, è mio.
Non mi servo nemmeno delle suddivisioni in categorie. Letteratura, scienza, Thriller, autori italiani... e chi ci fa caso? Tanto vado a ispirazione, quello che cerco lo sa già il mio subconscio.
Stringo il libro tra le mani e lui mi sorride. Mi dice "perché non mi apri, non provi a leggere le prime due pagine? Magari ti faccio schifo". Dice proprio così. Schifo. Ne desumo che non mi trovo nel reparto "Antiche poesie", se mai ne esista realmente uno con questo nome.
Comunque non gli do retta, sono troppo convinto di ciò che ho fatto. Vado alla cassa. Quanto costa? 300 Euro!?
Fa niente, ormai è deciso, l'ha sancito il destino. Lo compro.
Questa è la mia azione-tipo quando vado in una libreria. (Sì, parlo con i libri).
Ed è stato proprio in una di questa situazioni che ho notato una particolarità che prima mi era sfuggita. Ditemi che ne pensate:
Vabbè, la scena è la stessa di me che vago in una trance psicotropa, la sostanza che cerco è ovviamente un bel libro (con cui parlare, sì, l'abbiamo capito). Il tamburo di Jumanji, blablabla, e prendo il libro, un bel libro: se è di Palahniuk, il mio autore preferito, lo dev'essere per forza. Poi mi viene istintivamente di guardare in quale categoria è stato messo. Alzo gli occhi e leggo: Gay & Lesbians.
Però, niente male, dev'essere una trama particolare. La leggo, ma rimango deluso. Dove sono i baci lesbo, i mandriani di Brokeback Mountain e i racconti sulle difficoltà degli omosessuali di farsi accettare dagli altri? 
Dev'essere un caso, magari il libro c'è finito per sbaglio, qualcuno l'ha spostato. Lo sanno tutti che Palahniuk è gay, l'ha dichiarato lui stesso, ma questo non vuol dire certo che..
Guardo un altro libro della stessa sezione, è di Oscar Wilde. E poi ce ne sono altri, ma che almeno hanno il titolo conforme alla categoria in cui sono stati ubicati. 
Ma Oscar Wilde, Palahniuk, una montagna di loro libri e di altri autori sono stati messi tutti lì, incentrati in quel settore che nulla ha a che vedere con quello che scrivono. Ho notato che lo fanno anche altre librerie e sinceramente non ne capisco il motivo. 
Che senso ha distinguere i libri degli autori in base ai loro gusti sessuali piuttosto che sulle storie che raccontano? C'è la categoria Thriller, c'è quella Tesi, quella Religione, Politica, Letteratura Italiana e Straniera, c'è quella Fantasy e via e via e via.. ma tutte sono suddivise in base al genere.
Capisco la distinzione tra italiano e straniero, c'è chi può preferire l'uno all'altro, ma, questa divisione?
E' vero, forse serve a semplificare la ricerca ai lettori che lo sanno, ma personalmente non mi verrebbe mai in mente di cercare i libri in base ai gusti dello scrittore. Anche perchè a molti lettori non interessa la vita dell'autore, ma solo pagine da sfogliare. La ricerca dev'essere scansionata in base al libro e non al suo autore. E' il primo quello che conta.
Questa cosa la trovo semplicemente priva di logica. Altrimenti potremmo creare anche altre categorie, per semplificare ancora meglio la ricerca: potremmo suddividerli con "Scrittori di colore".

"Desidera?" 
"Non mi ricordo il nome di quello lì, dai, quello scuro di pelle."
"Provi laggiù".
"E quello scrittore, poverino, quello che era senza una gamba. Quello che ha scritto quel libro lì, dai.
"Signore provi a cercare fra i "deambulanti".
"E ce n'era uno che invece era ghiotto di cioccolato".
"Glielo cerco subito."

Provate fra i "Ciccioni". O tra i "Drogati"



Il libro, non lo scrittore. Il libro.

(Anche "i nani", comunque, sarebbe una categoria pratica).

lunedì 2 aprile 2012

OLTRE LE GAMBE..

"...c'è di più!"     


Sabrina Salerno & Jo Squillo lo cantavano con orgoglio, tanto che è diventata un'espressione proverbiale e un inno di tutto il genere femminile. Tutt'ora è un'espressione tipica delle donne che non ci stanno ad essere considerate il sesso debole e a sopportare i pregiudizi di questo mondo che, diciamoci la verità, ha sempre avuto uno stampo abbastanza discriminatorio.


L'emancipazione femminile ha attraversato lunghi e tortuosi passaggi prima di imporsi come uno degli sviluppi fondamentali della società moderna:
Rivendicazioni di diritti, movimenti femministi, quote rosa, messaggi sociali; in svariati modi hanno portato all'attenzione di tutti la loro voce femminile ma imponente per affermare la loro semplice uguaglianza. Una donna, per guadagnare quanto un uomo, deve essere almeno il doppio più intelligente.
Sono d'accordo. Nel senso che purtroppo le donne partono sempre da un blocco di partenza più arretrato e devono correre più forte per arrivare almeno al pari dell'uomo.
Ed è un peccato vedere come invece a volte siano proprio loro, probabile per un immotivato istinto d'autolesionismo, a volersi palesare come oggetti privi di significato, bamboline di porcellana vuote al loro interno, espressione di frivolezza e pochezza intellettuale. L'esempio lampante lo troviamo in televisione: modelle venute dalle più remote favelas che mostrano il loro rotondissimo lato B; concorrenti del Grande Fratello con più protesi al seno che intelligenza; servizi ai telegiornali per il nuovo look bagasc' della formosissima sconosciuta di turno; veline che... Vabbé, veline.
Certamente la televisione fa il suo gioco sporco per accaparrarsi ascolti, ma questo non vuol dire che non ci siano donne di spettacolo con una decente cultura generale, semplicemente non riescono ad ottenere spazi sul tubo catodico; ma allora perchè dopo la dichiarazione dell'ex ministro Brunetta ("la farfallina di Belen merita il Nobel"), invece di tentare d'isolare questo fenomeno svilente, ci sono donne che si schierano dalla sua parte?
Viaggiando sui social network, nelle pagine che hanno riportato la sua dichiarazione, non mi è stato difficile trovare oltre ai soliti allupati che inneggiavano all'inguine tatuato di Belen Rodriguez anche alcune ragazze che accusavano di eccessivo moralismo gli utenti che invece disapprovavano.
Forse allora non è troppo chiara la questione, perchè io mi sento uno di quei "moralisti": più che la battuta, infelice sì, ma non offensiva, è squallido sentir parlare per l'ennesima volta, dopo quasi un mese e mezzo la fine di Sanremo, di un accenno minuscolo di farfallina visto in prima serata sulla tv nazionale. E' solo questo che mi rattrista.Tralasciando l'interesse generale che tale spacco può provocare, siamo ancora a parlare, ad osservare e a discutere di queste cose. E pure alcune ragazze tendono a contribuire con il loro silenzio a rafforzare questo provinciale maschilismo.
Sarebbero meno donne se portassero addosso un 'indumento in più e parlassero dell'ultimo libro che hanno letto?
Ci si aspetta così poco dall'intelletto femminile? Una miss Italia che spera nella pace del mondo tirando un sospiro da sognatrice?
Margherita Hack e Rita Levi Montalcini oltre ad essere dei geni sono anche un'eccezione?
Anche quest'espressione diffusa di descrivere una donna "sexy". Un tempo si diceva "sensuale". La sensualità, anche come parola ha un suono molto più lieve, più dolce ed elegante; una parola che esprime la femminilità come un'armoniosa pennellata su un quadro. Ma sexy è più raggiante, più aggressivo, e riporta subito a quello che piace a tutti: sex. Il sesso. Quello che conta di una donna.
La Salerno e Jo Squillo potrebbero dare uno slancio alla loro carriera con un piccolo gesto. "Siamo donne, oltre le gambe c'è di più". Toh! E dal decollété potrebbero far fuoriuscire, apparentemente per sbaglio, un poco del loro capezzolo.
E vai con lo share!