mercoledì 9 novembre 2011

A CHI TOCCA IL CETRIOLO GLOBALE

C'è poco da ridere. Pur avendo usato una definizione del comico Corrado Guzzanti mentre, imitando il ministro dell'economia Giulio Tremonti, definiva la crisi un cetriolo globale che si aggira pericolosamente nelle parti basse, che cerca di posticipare il suo inesorabile arrivo, magari ai danni di qualche altro governo, stavolta la risata è più amara.
Ed eccoci al punto in questione: La crisi, dopo aver viaggiato in lungo e in largo, dopo essere stata nascosta, rimandata indietro, sembra essere definitivamente arrivata. Si sente già emanare il suo olezzo da quanto pare vicina. Dopo Grecia, Portogallo e Irlanda, ecco che anche l'Italia si affaccia sull'orlo preoccupante di un baratro profondissimo.
C'è poco da ridere, anche se in Italia già si festeggia l'imminente caduta del Presidente Berlusconi. Ricostruire un paese non è facile. Chi crede ancora nella politica, il cittadino, ha tutto il diritto di esultare. Il governo cade. Certo, non è un buon segno, ma almeno c'è una speranza di cambiare qualcosa, è un segnale forte per tentare un disperato (insperato) tentativo di rimanere a galla in questa economia fallimentare. Va bene, esultiamo, ma ricordiamoci di spengere il sorriso dalle bocche dei vari Bersani, Vendola e tutti quelli che in questi mesi hanno benparlato, affinchè si mettano subito a lavoro per salvare il Paese. Loro no, non hanno il tempo di esultare, devono darsi una mossa per il bene di tutti. Questa non è una situazione come le altre dove si vince e si ha modo di congratularsi a vicenda, sentirsi belli e bravi per la vittoria (per abbandono dell'avversario, per giunta). Bisogna remare fin da subito e sperare che il mare non sia ormai troppo mosso per portare in salvo la barchetta italiana.

La patata bollente, tanto per rimanere in tema di ortaggi, adesso passa nelle mani dell'opposizione. Speriamo che abbiano un programma serio, un'idea precisa, coesa, pronta da attuare. Risolutiva, magari.
"Berlusconi si deve dimettere!" rispondeva uno Sgommato Bersani alla domanda su quale sarebbe stato il programma del PD. Un'altra risata amara. Finora lo slogan principale è sempre sembrato questo.
Chissà come affronteranno la crisi globale, il cetriolo. Speriamo abbiano affilato i coltelli giusti per affettarlo. Ho già un certo languorino, non vorrei rimanere affamato.