martedì 14 giugno 2011

ITALIA SI', ITALIA NO..

In tutti e 4 quesiti, circa il 95% dei cittadini ha votato SI'
E' fatta, il quorum è stato raggiunto. Occorreva il 50% + 1, ma è arrivato al 57%. Erano sedici anni che in Italia non veniva raggiunta la soglia minima per convalidare un referendum, dal 1995, quando la Carrà presentava il primo "Carramba che sorpresa" e in america usciva "Forrest Gump".
Adesso l'Italia ha deciso, ha dimostrato che non le piace star ferma ad attendere che gli altri decidano per lei ed ha così impresso la sua opinione sulle quattro schede che le sono state assegnate.
Rimane scritto, sancito: l'Italia del 2011 pensa che le centrali nucleari non debbano risiedere sul suo territorio, che l'acqua sia un bene pubblico e che la legge sia uguale per tutti. Con questa decisione si apre in definitiva la caccia alle interpretazioni di tale voto.
E' una sconfitta del governo, annuncia l'opposizione.
Non ha un valore politico, replica la maggioranza.
Fatto sta che quando si raggiunge un obiettivo comune, tutti prendono la rincorsa e saltano in cima all'ormai conosciutissimo carro dei vincitori; viene fuori che tutti, in fondo, speravano nel raggiungimento del quorum e nella salvaguardia dell'acqua pubblica, nel nucleare da non fare in Italia ecc.
Anche quelli che chiedevano di astenersi, adesso si dichiarano piuttosto contenti del risultato. Nessuno ammette le proprie sconfitte, nessuno vuole ritrattare le vecchie parole. Semplicemente.. non le ha mai pronunciate!
I cittadini, quelli che hanno votato (tanti, ma non tantissimi), sono stati chiamati all'attenti grazie all'informazione circolata su internet per tutto questo tempo. Internet, questo marchingegno pericoloso ma utilissimo che corre come una bestia indomabile di casa in casa a risvegliare le coscienze e sollevare dei dubbi nelle teste delle persone, è stato uno dei principali canali responsabili della buona affluenza ai seggi. L'avvento di Facebook ha poi amplificato la voce del passaparola, trasformando il bisbiglio in un richiamo potente e altisonante.
Dicevamo: adesso sono partite le interpretazioni e la politicizzazione del risultato. Certo è che un netto Sì al all'abrogazione del legittimo impedimento (per l'opposizione campagna negativa del Presidente del Consiglio Berlusconi) ha rimandato la mente degli italiani alle problematiche penali del capo del Governo e, di conseguenza, si può definire come una sconfitta dello stesso, viste le alte probabilità di utilizzo di tale legge come deus ex machina per le sue vicende penali. In questo senso è lecito dichiarare un vincitore ed uno sconfitto.
D'altro canto si può affermare anche che molta gente si è presentata ai seggi perchè l'interesse verso il nucleare e l'acqua pubblica ha riacceso il suo senso civico, lasciato purtroppo a impolverire in tutti questi anni. Ci sono vari aspetti da tenere presente, anche perchè chi ha votato non è detto che sia di una sola parte politica e non è scontato che la pensi come tutti gli altri sul fronte degli sconfitti e dei vincitori.
E' stato chiesto al paese di esprimersi su alcune questioni importanti; il paese ha votato basandosi sulle proprie idee, non sulle ideologie dettate dal capo di un certo partito.
Adesso ogni cittadino dovrebbe coscienziosamente riflettere sull'esito del voto e trarne le proprie giuste conclusioni: i politici dovrebbero obiettivamente capire che gli italiani hanno definitivamente detto NO a acqua privata, nucleare e legittimo impedimento; chi ha votato, consapevolmente deve rivalutare le idee che ha nei confronti di chi non voleva raggiungere il quorum e aspettarsi che vengano presi i dovuti provvedimenti. Chi non è andato a votare per scelta.. beh essendo stato in silenzio per tutto questo tempo, può continuare a starci senza problemi, ma magari scendendo (sempre con religioso silenzio) da quel carro ormai stracolmo di entusiasti.

giovedì 9 giugno 2011

IL SILENZIO DEGL'INCOSCIENTI

Le date del Referendum: 12 e 13 Giugno
Premetto che non sto cercando di fare retorica e cadere nella banalità. Questo post non vuole far parte della catena di Sant'Antonio sul Referendum per informare quando saranno le votazioni. Credo sia risaputo che finalmente il 12 ed il 13 Giugno si andrà a votare, dopo tutta la pubblicità, le date sbagliate e l'informazione tardiva che ci sono state in questo periodo. Diciamo che, almeno in Italia, tutti dovrebbero sapere anche i motivi per cui è stato indetto un referendum cosiddetto abrogativo: l'acqua, il nucleare, il legittimo impedimento; per dire No si vota SI' e per dire Si si vota NO..
Sinceramente non sono interessato a spiegarvi i motivi per cui occorre mettere una X sul SI anzichè sul NO o  viceversa, perchè l'unica cosa che mi preme sottilineare è l'importanza del raggiungimento del Quorum, ovvero che almeno il 50% + 1 degli aventi diritto di voto faccia la sua parte da cittadino italiano e vada ai seggi. 
Non è necessaria la propaganda, non occorre che un partito suggerisca al cittadino cosa votare e perchè, credo e spero che ognuno agisca sempre con cognizione di causa senza sprecare, prima di tutto, il diritto di andare ad esprimere un proprio parere. E' comprensibile un clima generale di sfiducia per tutto ciò che riguarda la politica e i suoi rappresentanti, e "capirei" (tra virgolette) un assenteismo se l'oggetto della votazione di domenica e lunedì fosse l'elezione del nuovo personaggio politico, partendo dal sentimento ormai diffuso del "chiunque si voti si casca male uguale"; ma in questa circostanza i temi sono molto importanti e trovo impensabile che a qualcuno problemi tanto discussi e discutibili non interessino per niente.
Non concepisco come gli italiani possano essere così masochisti da buttare al vento il proprio denaro rendendo nullo un referendum. Il personale, i seggi, le schede, l'organizzazione.. tutto questo non è un servizio gratutito, bensì un insieme dispendioso di operazioni che vanno a gravare sulla finanza pubblica e conseguentemente sulle tasche dei cittadini.
Ma partiamo dai numeri, con i quali i motivi per cui si deve andare a votare diventano ancora più validi: 400 milioni di Euro di spesa pubblica per indire, gestire e controllare il referendum dei prossimi giorni.(fonte: yahoo finance) Milioni che potevano essere molto meno se fosse stato deciso di accorpare, ovvero unire, i 4 quesiti di dopodomani con le amministrative di qualche settimana fa. Ad ogni modo, questo denaro dovrà pur rifluire nelle casse dello Stato, pertanto ricadrà per forza sugli italiani.
Purtroppo non sono riuscito a trovare la fonte precisa, ma qualche giorno fa durante la trasmissione di Fazio "Che Tempo Che Fa" un ospite ha parlato della coscienza degl'italiani quando si tratta di evasione. Ha spiegato che gli italiani troppo spesso fanno l'errore di considerare lo Stato come un soggetto esterno, scisso dai cittadini, per cui quando qualcuno evade le tasse la cosa pare non importare perchè è lo Stato a rimetterci. Ma lo Stato siamo noi, l'evasore ruba a noi qualcosa che ci verrà sicuramente riaddebitato. Allora perchè permetterlo?
Chiudo questa piccola parentesi ben consapevole che il referendum e l'evasione fiscale sono due cose distinte, ma voglio cercare di estrapolare il concetto fulcro di tutto questo articolo, lasciando agli altri la dipartita tra il giusto e lo sbagliato, tra la destra e la sinistra: Il 400 milioni destinati al referendum sono nostri. Perchè mai dovreste pagare qualcosa per non utilizzarla? 
Il diritto di voto è sancito dalla Costituzione e con esso si ha la possibilità di dire che "io esisto, conto quanto gli altri e metto il mio voto. E per quanto stupida possa sembrare come definizione, anche un voto nullo è pur sempre un voto, un numero: qualcuno ha deciso (o sbagliato) così, ma almeno non è rimasto in silenzio ad attendere che gli altri prelevino soldi dalle tasche e decidano il loro futuro.

martedì 7 giugno 2011

PALLA (DEI CARCERATI) AL PIEDE

Non vorrei parlare di calcio ancora una volta, giuro, eppure mi tocca. Mi tocca, anche se mi sembra ovvio che qui non si parli più di sport, non più di guardalinee, di fuorigiochi e di palla dentro o palla fuori. E' un gioco finito, diciamoci la verità, ormai non ha più niente da dire. Ucciso da una mentalità offensiva, dal "disposti a tutto pur di vincere" e al diavolo la sportività; reso meno emozionante dalle pay tv, dalle partite spezzatino e dalle emozioni controllate: questa partita alle 12 e 30, quest'altra alle 20 e 30 in diretta mondiale, quest'altra ancora.. non so, vedremo. E adesso anche i calciatori in mezzo a tutti questi scandali, perchè non bastavano i soldi che prendono e i "diritti" che pretendono (Vedi anche.. clicca qui.). E i tifosì, poveri scemi, sono quelli che si frugano in tasca ogni domenica per andare a vedere una partita, a detta dei giornalisti, di cartello e importantissima per la classifica.

Nuovo scandalo, ennesimo, per l'esattezza, di un business (aiutatemi a trovare un'altra parola: è un gioco? uno sport?) che sembra sempre più una soap opera con mirabolanti colpi a sorpresa, dove c'è un cattivo, un buono, una vittima e il finale che non arriva mai.
Ma chi sarà il mister X del Milan? Pepito Rossi andrà all'Inter, alla Juve o al Barcellona? 
La risposta arriva con un altra domanda: Ha importanza?
E le risposte a questo nuovo quesito possono essere diverse,  ma purtroppo troppo simili.
C'è chi si esalta anche solo a fantasticare sui nomi e sulla prossima formazione che potrà fare al Fantacalcio se dovesse arrivare mister X Y o Z, o c'è chi invece non vede l'ora di comprare la maglietta originale del neoacquisto e di farsela autografare personalmente durante uno dei suoi primi allenamenti.
Perchè si sa, il tifoso è fatto di cieca passione e di piccole grandi soddisfazioni: un colpo di tacco, una vittoria nel derby, una dichiarazione d'amore alla città.. Anche se tutto questo teatrino è costruito interamente di cartapesta e spazzatura, il tifoso non lo puoi fermare, non puoi uccidergli una fede.
E' morto, il calcio, su questo non ci sono dubbi. Giocatori strapagati che vendono le partite per arrotondare, intercettazioni dalle quali si rivelano particolari incontrastabili: c'è la malavita in mezzo a tutto questo schifo.
E allora? E allora si fa presto a saltare sul carro degli incastrati, sulla pedana degli strozzinati, dalla parte di quelli che "non centro nulla, vogliono trovare il capro espiatorio". La colpa è della camorra, della mafia. Degli altri, come sempre.
In questo momento la macchia italiana si sta espandendo anche sulla serie A. Fiorentina, Genoa, Roma... nomi lanciati a caso o verità scomode? Lo scandalo si sta allargando e la sensazione è che la cosa sia una faccenda seria, enorme, ma non farà secco nessuno come sempre. Ci sarà qualche squalifica, qualche radiazione, colpiranno poche squadre tanto per dare al mondo dei colpevoli e dire "adesso è tutto a posto. The Show must go on." Tolte le erbacce dal campo di calcio si può continuare a giocare come se nulla fosse accaduto, e poco importa se il bulbo è ancora là a far crescere in futuro nuove gramigne, nuovi scandali.
Le uniche persone che possono far fermare questa giostra scassata sono sempre loro, i tifosi; quelli che non contano nulla quando si tratta di assecondare le loro richieste, le loro passioni, i loro bisogni, ma che sono fondamentali perchè sono loro che apportano soldi nelle casse di società, tv e (di conseguenza) calciatori e mafiosi.
Ma come si può dire a loro di smettere di seguire le partite, adorare, idolatrare, arrabbiarsi e confrontarsi con gli altri? Un altro gioco che permetta all'Italia di tenere buona la popolazione, di imbambolarla con i processi del Lunedì e le moviole tutte le settimane senza che essa pensi troppo agli altri veri problemi della vita, dove lo si trova? A parità di finzione ci sarebbe una valida alternativa, il wrestling, ma come canta J Ax:

Non togliermi il pallone e non ti disturbo più...sono l'italiano medio nel blu dipinto di blu..