giovedì 4 agosto 2011

FA COSI' RIDERE LA MAFIA?

Vignetta satirica di CartoonStock.com
Accendo la tv, come sempre all'ora di pranzo. Un'ora e mezza di pausa da lavoro, una sola se considero il traffico per tornare a casa ed eventuali problemi in ufficio, e le poche cose che propone la televisione sono sempre le solite da non so quanti anni. Non importa, non avrei il tempo di guardare un bel film o qualcosa di serio, devo mangiare, così metto la padella sul fuoco, aggiungo un po' d'olio e aspetto. Guarderò Studio Sport, che tanto inizia tra una decina di minuti. Qualche frivola notizia di calciomercato con cui pasteggiare in attesa di riprendere la macchina e tornare a lavoro. Tutto qui.
Ma ahimè, mancano una decina di minuti, e non so come ma riesco ogni volta a farmi rigirare lo stomaco guardando quello che tutti chiamano telegiornale, definizione su cui ci sarebbe molto da obiettare. Studio Aperto.
Un telegiornale nazionale che va in onda su Italia 1 e che non ha mai nulla di cui parlare. O almeno niente di importante. A volte torno a casa all'una meno dieci, altre ho la "fortuna" di vedermi Studio Aperto per ben venti o venticinque minuti, come dire un'eternità. Eppure non c'è neanche l'ombra di un servizio giornalistico, nemmeno di un servizio, a dire la verità. Nazionale, ripeto, nazionale.
La sera ci sono i TG regionali su Rai Tre che perlomeno hanno l'alibi di dover parlare solo di notizie che interessano una sola regione, quindi è probabile che tra i servizi venga inserito quello di 3 o 4 minuti sulla storia dell'arte o sullo scippo subìto da un anziano ad un supermercato. Le notizie, d'altronde, non sono facili da trovare in una sola regione.
Ma Studio Aperto può attingere da fonti infinite di informazione per creare qualcosa di più sensato e interessante, cosa che incredibilmente non fa. Questo telegiornale è solo una semplice rubrica che raccoglie le principali curiosità del mondo, ma non ha niente da dire giornalisticamente. E' vero che arrivo molto spesso ad accendere la tv quando le vere notizie dovrebbero essere in teoria già passate, ma ogni volta che anticipo il mio rientro a casa non trovo nulla di meno demenziale. Ma di politica quando parlano? E di economia? E della guerra?
Ogni volta buttò giù il boccone insieme allo stesso pensiero: Non è che arrivando solo 5 o 10 minuti dopo l'inizio del Tg, mi perdo tutti i servizi migliori?
Strano, però, che i servizi su Kate Middleton e sul suo buffo cappello durino 2 o 3 minuti, così come quello sulla patata che fa croc (se fa croc vuol dire che è buona, lo sapevate?) e quello sulle bocce quadre (quest'ultimo dura meno di due minuti. Clicca qui per vedere il servizio del TG).
Quanti minuti dedicano all'informazione seria? Mettiamo anche due o tre minuti a notizia, in tre o quattro servizi hanno già ultimato le cose da dire? Un pò stringati..
Mangio lo stesso, ma con la bocca aperta dallo stupore è impossibile masticare. Adesso c'è un servizio su Balotelli, sempre sul TG perchè Studio Sport non è ancora iniziato, e fin da subito la giornalista usa toni molto simpatici, quasi come raccontasse una storiella. Penso "ci sta, dato il soggetto di cui si parla", ma poi, sempre con tono scanzonato si fanno nomi di boss mafiosi, di Scampia e di amicizie malavitose e aggrotto la fronte perplesso. La voce fuori campo racconta che Balotelli avrebbe mangiato in un ristorante gestito dal figlio di un boss mafioso e che quest'ultimo lo avrebbe invitato al cospetto del padre nei quartieri di Scampia. Balotelli ci sarebbe andato senza fiatare e avrebbe fatto la conoscenza del camorrista. Questa è all'incirca la notizia della giornalista, mentre in tv scorrono le immagini registrate del giocatore in quella giornata campana. Quello che mi stupisce e allo stesso tempo mi sconcerta è tutto il contorno: il linguaggio pacato e forse anche troppo gentile della giornalista; il racconto descritto come un piccolo scandalo da gossip; la musica di sottofondo da stupida soap opera. Infine il triste commento finale per concludere con un sorriso. A Balotelli, colpevole nei giorni scorsi di aver parlato male della città in cui gioca attualmente, Manchester, ignoti hanno riempito la sua macchina di pesce avariato come gesto d'avvertimento o semplicemente per fargli uno scherzo. Serafico il commento della giornalista: "Chissà se chi ha compiuto quel gesto ha idea di quali conoscenze ha Balotelli.." con esplicito invito a fare attenzione ad andare contro il ragazzo.
Per fortuna che a quel punto non ho il boccone pieno, altrimenti risputerei tutto, non con un getto veloce, bensì con un lenta e schifata fuoriuscita di tutto quanto stia masticando. Okey, è una pessima immagine, ma che forse descrive al meglio il mio stato d'animo nell'ascoltare certi discorsi. Lasciando perdere il dramma di Studio Aperto per il quale mi sono già espresso, a livello più generale trovo demoralizzante constatare che certe piaghe sociali sono diventate oggetto di scherno e di scarsa rilevanza, qualcosa su cui ci si può scherzare tranquillamente. La Mafia, come parlare di un personaggio dei fumetti. Come un'allegoria che rappresenta le debolezze dell'italiano ma che in fondo lo identifica. L'uomo nero, il personaggio per antonomasia che fa paura a qualcuno, mentre altra gente ci scherza sù. "Guarda che arriva l'uomo nero, eh?" e si stende un grosso sorriso fin sopra le guance. Forse ci siamo dimenticati dei morti che la mafia fa ogni giorno anche solo imponendo il silenzio su alcune questioni, facendo dimenticare i martiri che hanno cercato di combatterla perdendo la vita. Quando un problema non si riesce ad affrontare, evitarlo o deriderlo non è la giusta soluzione. E' in certo senso fare il gioco vero e proprio della mafia. Le paure si esorcizzano ridendoci su, e quindi si scacciano via come se non esistessero. Esatto: la mafia non esiste. Proprio quello che cerca di inculcare da sempre. Ecco il concetto generale.Ed in fondo è il popolo italiano che ride di sè, perciò possiamo farlo quanto ci pare e piace. La realtà è diventata come una serie tv americana dove si scherza su tutto. Black Humor, lo chiamano.
Siamo i Soprano, siamo i film su Al Capone, una barzelletta da raccontare. Pizza, spaghetti e mafia, allora tanto essere noi i primi a scherzarci su. Ma sì!
E allora, se così dev'essere, la prossima volta mangerò un piatto di spaghetti con la fierezza italiana che mi DEVE contraddistinguere. E dopodomani la pizza. Oggi ho la carne, domani mi farò una spaghettata patriottica. 
Ho ancora fame, mi apro un pacchetto di patatine. Ne mordo una, questa fa croc. Sono contento perchè penso: Allora dev'essere ottima!

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